lunedì 20 aprile 2009

Jio lo Specialone sulle note...




Oggi non parliamo di note musicali, non discutiamo di melodie struggenti ed evocative, bensì di NOTE DISCIPLINARI!




L’indistruttibile stoicità con cui il fato mi rende sempre complice degli eventi negativi della classe è ammirabile, e nonostante la situazione mi vedesse inerme ed intento ad ammirare la goliardia dei miei compagni, alla maniera di un bambino esploratore dei suoi primi anni di vita, la mano forte e cieca della nota disciplinare si chiuse nuovamente a caso, insensibile di ciò che strinse e noncurante della mia buona condotta.




La Dichiarazione, la Nota, la penna che scorre lentamente sul registro, tingendone di rosso sangue le candide cromature.



RIVOLTA!
RIVOLUZIONE!
RIBELLIONE!


Con lo spirito di Danton ci opponiamo a questa decisione, la nota non è meritata, armi contro l’oppressore dello studente!
L’animo infervorito si infiamma di amarezza!
Solamente tre parole riecheggiano durante la quiete che precede la tempesta :
Non Finisce Qui…



domenica 19 aprile 2009

La sottile arte del Ciondolare con stile – Parte I



“La pioggia cadeva incessantemente, quasi intenzionata ad allagare per una seconda volta la Terra, era accompagnata da forti folate che lottavano contro gli scuri delle finestre rendendo cupa e tetra l’atmosfera dentro la locanda. I volti degli avventori erano illuminati in maniera spettrale dalla flebile luce di candele troppo deboli per poter resistere ai rigori di quella serata. Ogni presenza era concentrata sul suo bicchiere, nessuno parlava, l’invisibile fantasma della malinconia sedeva accanto ad ogni cliente per stringerne i cuori in una morsa agghiacciante.

Il cigolio della porta, accompagnato da passi lenti, avvisò i presenti che qualcuno’altro aveva deciso di ristorarsi e trovar riparo dalle forze della natura.
Il forestiero si sedette al bancone, un mantello nero lo copriva interamente, eppure le numerose paia di occhi furono immediatamente catturati da quell’uomo: Cosa aveva di strano? Numerose idee e fantasie cominciarono a farsi spazio,
sgomitando tra i tristi pensieri dei clienti.
L’uomo fece un cenno con la mano ed il barista gli porse un boccale di birra che lui bevve sotto il vigile sguardo della locanda intera.
Il ringraziamento per il barista arrivò insieme al tintinnio dell’oro sul legno del bancone.
Si alzò, lentamente, molto lentamente, era visibilmente alto, spalle larghe e corporatura massiccia, girò su se stesso e si fermò a fissare la stanza buia. Ili volto era coperto dal cappuccio, soltanto gli occhi azzurri
brillavano colpiti da ciò che ormai era il ricordo di una candela.

Fu in quel momento che accadde, i presenti lo raccontano come un evento inimmaginabile: il forestiero si mosse in direzione dei tavoli, il suo modo di camminare aveva qualcosa di particolare, di estraneo ai suoi spettatori, tutti lo capivano ma nessuno riusciva a comprendere cosa fosse....."

-CONTINUA-

Tratta dal Ciondolarum – Le prime Testimonianze sui Ciondolatori


giovedì 16 aprile 2009

C'è chi vorrebbe credere nelle favole...



















"...e arrivò il principe azzurro in sella al suo cavallo bianco, salvò la damigella, la portò al castello, e vissero per sempre felici e contenti.."

Il classico finale di una classica favola vecchio stile.
...Quanti di voi vorrebbero credere nelle favole?
sarò sincero, io non sono tra quelli; io credo che possa esistere il Principe Azzurro, credo che possa esistere la Damigella da salvare, ma so anche che non è così facile, so che la bellezza della vita sta nel conquistarsi le cose...

Vedere le persone a cui si vuole bene soffrire è quasi sempre peggio che se a soffrire fossimo noi stessi, ma la vita, per quanto bella e incredibile, non è una favola, e molte volte, tante volte, quello che credevamo fosse il principe azzurro non era altri che un impostore, mentre il servo a cui non davamo importanza si è rivelato essere il nostro protettore...

Però, come nelle fiabe, ognuno di noi ha un ruolo da vivere, perchè ci sia il buono deve esserci un cattivo, perchè ci sia un bel finale deve esserci un'avventura...prima o poi tutti si tolgono i finti vestiti che hanno addosso, e si rivelano per quello che sono veramente..cosa fare quando succede?
..non sono di certo io ad avere la risposta a questa domanda, so solo che non si può scappare, che voltarsi non risolve i problemi, semplicemente gli permette di seguirti..

Però una cosa posso dirvela: tanti mi hanno detto che è inutile essere sempre felici, è inutile cercare di non rattristarsi mai...vi dirò che hanno ragione, è vero, perchè soffrire ogni tanto fa bene...eppure so anche che cercare di sorridere anche nei momenti bui fa ancora meglio, provarci è già una vittoria per noi stessi, è un piccolo passo verso il castello della damigella, è un lenzuolo in più che abbiamo cucito da gettare al nostro cavaliere per farlo salire...

Forse sono solo un sognatore, un sognatore che non crede nella favole...un sognatore che crede nella vita...

giovedì 9 aprile 2009

L’eco del tempo




Un quadrante. Tre lancette. Dodici numeri. Un lento e costante ticchettio per regolare ogni nostra giornata.
Un veloce sguardo a questo strumento tanto piccolo quanto potente e sappiamo cosa fare e dove.

Come la pioggia cade indistintamente su giusti ed ingiusti, così il tempo non si ferma ne per i buoni ne per i cattivi, accarezza ognuno di noi, prima con tocco leggero per poi farci sentire la sua mano sempre più pesante per ogni giorno vissuto.

I secondi scorrono inesorabili, inutile chiedergli di fare una sosta. Come instancabili operai costruiscono senza mai fermarsi l’autostrada della storia di ognuno di noi, lungo sentiero costellato di sogni, paure e speranze a volte affossate in qualche buca del duro manto di cemento, altre in fase di costruzione e da raggiungere.

Basta voltarsi per vedere la altre strade correre in parallelo alla nostra, alla nostra sinistra si staglia un’enorme grattacielo che sembra voglia sfidare il cielo, è pieno di uffici e impiegati dediti al lavoro.
Incuriositi vogliamo lo sguardo a destra: una villetta modesta, circondata da un allegro giardinetto con uno scivolo per bambini, di fronte a casa si nota una familiare parcheggiata in maniera vistosamente frettolosa.

Ma ora bisogna guardare avanti, se non si sta attenti si rischia di perdere dei pezzi, e trovarsi, prima o poi, a voltarsi e trovarsi dinnanzi ad un puzzle cui manca l’ultimo tassello centrale.
Cosa costruiremo nella nostra strada?
Una casa?
Un grattacielo?
O semplicemente un’infinità di uscite da poter visitare?

Il tempo scorre, equo sostenitore di ogni avventore che si addentri nel mondo, crea e distrugge senza discriminare.
L’unica sua voce un flebile rumore meccanico nostro perenne compagno di viaggio.

Non esiste posto in cui il suo eco non ci raggiunga, ci segue come ombra della nostra vita.

martedì 7 aprile 2009

Chi non viaggia in compagnia..


Da sempre ho avuto il piacere della scrittura, e da qualche anno a questa parte il mio caro vecchio blog di msn sovente mi ha permesso di soddisfare questa piccola letizia personale.

Ora son qui,
forse per gioco, forse per passione, forse perchè, in fondo, non me la sentivo di viaggiare da solo, e ora mi unisco ai tanti navigatori della rete nella speranza, ( forse vana ), di riuscire ad imparare in fretta come gestire la barca ed evitare di essere travolto dalle forze del mare virtuale.


Per chiunque volesse ristorarsi, sappia che qui uno sgabello al bancone lo trova sempre...
Buon viaggio a tutti