domenica 19 aprile 2009

La sottile arte del Ciondolare con stile – Parte I



“La pioggia cadeva incessantemente, quasi intenzionata ad allagare per una seconda volta la Terra, era accompagnata da forti folate che lottavano contro gli scuri delle finestre rendendo cupa e tetra l’atmosfera dentro la locanda. I volti degli avventori erano illuminati in maniera spettrale dalla flebile luce di candele troppo deboli per poter resistere ai rigori di quella serata. Ogni presenza era concentrata sul suo bicchiere, nessuno parlava, l’invisibile fantasma della malinconia sedeva accanto ad ogni cliente per stringerne i cuori in una morsa agghiacciante.

Il cigolio della porta, accompagnato da passi lenti, avvisò i presenti che qualcuno’altro aveva deciso di ristorarsi e trovar riparo dalle forze della natura.
Il forestiero si sedette al bancone, un mantello nero lo copriva interamente, eppure le numerose paia di occhi furono immediatamente catturati da quell’uomo: Cosa aveva di strano? Numerose idee e fantasie cominciarono a farsi spazio,
sgomitando tra i tristi pensieri dei clienti.
L’uomo fece un cenno con la mano ed il barista gli porse un boccale di birra che lui bevve sotto il vigile sguardo della locanda intera.
Il ringraziamento per il barista arrivò insieme al tintinnio dell’oro sul legno del bancone.
Si alzò, lentamente, molto lentamente, era visibilmente alto, spalle larghe e corporatura massiccia, girò su se stesso e si fermò a fissare la stanza buia. Ili volto era coperto dal cappuccio, soltanto gli occhi azzurri
brillavano colpiti da ciò che ormai era il ricordo di una candela.

Fu in quel momento che accadde, i presenti lo raccontano come un evento inimmaginabile: il forestiero si mosse in direzione dei tavoli, il suo modo di camminare aveva qualcosa di particolare, di estraneo ai suoi spettatori, tutti lo capivano ma nessuno riusciva a comprendere cosa fosse....."

-CONTINUA-

Tratta dal Ciondolarum – Le prime Testimonianze sui Ciondolatori


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